La forza della solidarietà: reportage di viaggio 2019 (poi venne il Covid…)

La forza della solidarietà: reportage di viaggio 2019 (poi venne il Covid…)

|19 Marzo 2023

Di Giorgia Pollastri

Ed ancora una volta è arrivato il momento del rientro in Italia, mentre nelle orecchie ancora le voci dei bambini gridano “bye mummy, mummy Giorgia, mummy mummy…” Raccontare le impressioni e tutto ciò che è stato fatto mi permette non solo di condividere ma anche di ripensare alle gioie che ho ricevuto da quei bambini. Eravamo un bel gruppetto: Giorgina Mazzero, Matilde Neri, Maria Mettifogo, Maria Salvadori, Giulia Anna Zanetti; poi dopo un po’ si sono aggiunte Maria Teresa Giusso Del Galdo, Anna Lefosse ed Anna Acciarocchi. Tutte donne questa volta. Il nostro unico maschietto ha dovuto rinunciare all’ultimo minuto per motivi di salute. Arrivo al momento della partenza sempre tirata, per fare, fino all’ultimo, qualche cosa ed il mio primo desiderio è: un paio di giorni di riposo che trascorro sempre al DVManor hotel di Vijayawada. È una scelta che permette anche al gruppo di adattarsi lentamente all’India. Ogni anno mi ripeto quanto sto bene in questo hotel; ormai ne sono stati aperti di più nuovi ed eleganti, ma qui ci trattano come fossimo a casa. Ma non è solo riposo! In questi pochi giorni abbiamo alcuni appuntamenti come:

1) Andare al Riformatorio minorile. Come ebbi modo di dire in precedenza, è un luogo estremamente triste, malgrado, come Care&Share Charitable Trust si sia collaborato con lo Stato, il Ministero della Giustizia per dipingere in modo gradevole le pareti. Abbiamo fornito negli anni: una televisione, un lettore di CD musicali, oggetti per la pulizia… Ogni anno cerchiamo si alleviare la tristezza di quel luogo. Sono venuti i nostri ragazzi di Butterfly ed hanno organizzato uno spettacolo di danza coinvolgendo anche gli ospiti della struttura e successivamente offrendo un pranzo, certamente diverso da quello, solito, del carcere. Alla fine abbiamo regalato a ciascuno una maglietta e dei pantaloncini.
Una cosa che mi va di citare è che Care&Share Charitable Trust ha offerto degli alberi da piantare nel giardino del Riformatorio; grazie Noel di questo pensiero!

2) Altro appuntamento al night shelter. Qui troviamo i ragazzi grandi che per andare all’università o qualcuno a lavorare, sarebbero troppo lontani per fare il viaggio giornaliero. Qui trovano un tetto, il cibo, l’accoglienza di un responsabile che si interessa di loro, coperte, lenzuola, asciugamani e, se non stanno bene, anche le cure mediche. Prima di arrivare ci informiamo di quali siano le necessità e, come spesso mi chiedono, sono le felpe. Ci viene un po’ da ridere: è sera, ma ci sono 17 gradi e per noi non è freddo. Per loro invece è la stagione dei raffreddori ed il loro corpo non sopporta bene l’escursione termica e quindi hanno freddo. E poi lenzuola e asciugamani. E noi li accontentiamo! Poi offriamo alcuni snack e delle bibite. È come fare una piccola festa. Naturalmente ringraziamo il Dr. Nicastro Francesco e family che già da alcuni anni ci aiutano nei bisogni di questi ragazzi.

3) Mentre sono in città devo anche vedere, e portare a fare lo shopping, un bel gruppetto di ragazzi che non vivono dentro a Daddy’s Home ma vivono in città o verso il mare. Re-incontrare un anno dopo l’altro i ragazzi, vederli crescere, informarsi sui loro studi mi rende molto partecipe della loro vita. A volte arrivano con un genitore, un fratello e sono sempre molto felici di questi incontri. Mi rendo conto che non è certo il solo vestito nuovo che a loro importa ma è proprio il contatto umano con queste persone che vengono da lontano e che si interessano alla loro vita. Sì, confermo, non sento la fatica nel fare queste cose, la gioia ripaga di tutto.

4) E vengono a trovarmi anche ragazzi grandi che sono già usciti dai programmi di sostegno, che lavorano o che sono sposati. Anche loro, mi chiedo, “sentono tanto il legame con chi li ha aiutati”. Arrivare da Hyderabad (5 ore di treno), arrivare da un’altra città per portarmi gli auguri di natale per la loro ex mummy (che non sarà mai ex per loro), mi fa veramente sentire il loro amore e la loro riconoscenza. Viene anche la mia Pavani; ora è insegnante in una scuola superiore, ha due bimbi (per cui sono nonna anche là) e si è fatta il mutuo per la casa. Sono felicissima per i suoi successi.

5) Abbiamo visitato alcuni Slum e se da un lato ho riscontrato che ci sono ancora i corsi di cucito per le ragazze, d’altra parte devo dire che c’è un po’ più di “miseria”, pur considerando che dove ci sono dei bimbi che ridono è sempre bello stare. Per prima cosa abbiamo dato le lavagnette; ormai vari bimbi non le avevano o erano consumatissime. Anche negli Slum successivi ancora lavagnette e colori. Abbiamo portato in tutti gli Slum della frutta e la nostra Anna 2, ha divertito i bambini con le bolle della Clown. 5 le bolle sono belle ma forse non gli interessano troppo!

6) Finiti gli incontri, finite le visite e finiti gli shopping ci prepariamo per trasferirci a Daddy’s Home.

7) Qui ci distribuiamo nelle stanze di Padova Home e nelle altre case e cominciamo a suddividerci i lavori.
– Con Maria Salvadori, ex Bibliotecaria, andiamo assieme a vedere la biblioteca della scuola. Un grande scaffale lungo tutta una parete; polvere a volontà e un buon disordine. È proprio pane per i suoi denti. Con energia, competenza e determinazione, aiutata da un gruppetto di ragazzine, inizia il suo lavoro. Mattina e pomeriggio, bravissima e piena di buona volontà. Asha Kiran è il nostro piccolo ambulatorio (anzi non troppo piccolo). La dottoressa Giulia Anna Zanetti e Giorgina Mazzero. Appoggiate dalla nostra super infermiera hanno esaminato e valutato numerosi bimbi. Grazie Giulia per la competenza e precisione nelle valutazioni, grazie Giorgina per il tuo impegno… in inglese!

– Matilde Neri, 87 anni, super forza da imitare. Aveva il compito di leggere, assieme alle ragazzine della Margaret Home il libro “Il piccolo Principe”. Ogni sera, ne leggevano un capitolo, lo discutevano, cercavano le parole non conosciute. Direi proprio un bel lavoro. Matilde a volte si arrabbiava perché ogni tanto chiacchieravano, si distraevano, ridacchiavano, ma poi la sua lunga esperienza scolastica le faceva ricordare che in fin dei conti erano solo adolescenti.

– Maria Mettifogo, aveva l’incarico di stare in Units, ovvero in sartoria. Per cui seguiva i lavori delle varie attività ed in particolare le bellissime sciarpe che poi avremmo rivenduto in Italia. Credo sia stato un lavoro importante perché i due sarti che ora ci sono, a volte si sentono un po’ soli e trascurati, visto che tutti i volontari vengono “per i bimbi” e loro essendo un po’ lontani non li vedono mai, ma con lei vicina si sono sentiti importanti e curati.

8) E poi sono arrivate le altre tre amiche.

– Maria Teresa Giusso del Galdo. Sappiamo che è venuta principalmente per il suo Lillo; ma devo dire che è stata deliziosa con i bambini. Altre ad alloggiare con loro in una casa, a trascorrere quasi tutte le mattine in Baby’s Home, al pomeriggio si dedicava ai bimbi delle varie case, ad esempio ha organizzato su tre diverse case dei mercatini di gioielli. Si era portata braccialetti, anellini, collane ed invece di regalarli, le bimbe andavano a sceglierli ed a comperarli. Il prezzo? Un bacio o una carezza. Che gioia avere questi ninnoli, sono bimbe ma sono già donnine. Un’altra attività è stata di andare nelle case a leggere la fiaba di Biancaneve ed i sette nani. M. Teresa si era portata i 7 nanetti in plastica e li animava, facendoli danzare e cantare mentre leggeva la fiaba. Bellissimo!

– Anna Acciarocchi e Anna Lefosse, ovvero Anna one e Anna two. Le più giovani ed energiche. Si sono passate i pomeriggi di casa in casa facendo i clown. Che bello rincorrere le bolle di sapone e farle scoppiare, vedere che i nasetti suonano e che gli oggetti scompaiono. Bravissime e sicuramente saranno molto ricordate dai piccolini. Anna 1 è occupata di vari compleanni! 10

9) Grazie ai moltissimi amici e donatori abbiamo realizzato tantissime cose. Una delle più interessanti ed allegre, sono state le merende dell’ultima settimana.

– Per la prima merenda, direttamente da Maniago era arrivata una valigia di Biscotti Delsen e devo dire che sono stati molto graditi dai bambini:

– Seconda merenda una banana e 2 biscotti.
– Terza merenda un mandarino (orange) e 2 biscotti
– Quarta merenda una bella fetta di pane spalmato di marmellata
– Quinta merenda un tipico fagottino indiano (piccante) ma molto gradito
– Ultima merenda un puff-egg ovvero un fagottino con dentro mezzo uovo. Che bontà!
– E le merende per tutti: dalla Daddy’s Home alla Butterfly, all’Asha Kiran alla Lake Home. Nessuno escluso! Anche le encharge.

10) Il giorno 3 dicembre è la festa di S. Francesco Xavier. Siamo state invitate dal parroco di Ajjampudi la cittadina vicino a Buddavaram (3 km circa). Eccoci tutte accolte con grandi onori.

11) Stare con i bambini piccoli è delizioso, ma non dimentichiamo i grandi. Questi da molto più tempo vivono soli, si creano una realtà senza un appoggio di famiglia ma solo aiutandosi vicendevolmente, con l’aiuto della responsabile della casa o pensando, chi ce l’ha, ad uno sponsor lontano. I grandi con qualche pezzetto di famiglia possono tornarsene a casa per trovarsi un lavoro e proseguire la loro vita (ma a volte tornano qui), ma per chi non ha nessuno questa è la sola casa. Andiamo alla Lake Home a trovarli; anche per loro si cerca di capire quali siano le necessità più impellenti e… cominciare a verificare quanti soldi ci restano. Chiedono la TV, ma in realtà si può riparare quella che c’è, e credo sia più importante comperare le felpe per la sera. Qui siamo più in campagna e la sera i 17 gradi per loro sono veramente “freddo!”. Bene 24 felpe, una per ciascuno.

12) Siamo andate in visita a Butterfly il villaggio/orfanotrofio dove risiedono i ragazzi dai 10 anni in su. Avevamo una valigia di vestiti da distribuire e, vi assicuro, è sempre una festa. Poi abbiamo fatto un giro alla scuola. Il direttore ci ha accompagnato, facendoci vedere alcune necessità:

– Fotocopiatrice rotta: AGGIUSTATA!
– Mancavano i cestini per la carta nelle aule: ACQUISTATI!
– Un paio di ventilatori erano rotti: RIPARATI
– I contenitori per l’acqua da bere. ACQUISTATI
– E poi abbiamo fatto un giro per le aule dove abbiamo distribuito i colori e le penne che tanti amici ci avevano donato
– Andate alla mensa per il pranzo abbiamo scoperto che era finito il gas. (poi ACQUISTATE le bombole). Nell’attesa che gli eccezionali cuochi facessero fuoco con la legna, per finire di cucinare, abbiamo dato, come antipasto, una banana a ciascuno. Poi naturalmente il riso è arrivato e tutto è tornato nei ritmi normali, ma una volta tornati in Daddy’s home, abbiamo fatto comperare sei bombole di gas.
– Sempre in Butterfly facciamo il giro del garden (orto). Rispetto allo scorso anno c’è più varietà di piante. Ci sono tantissime lady Fingher che vediamo sempre nei piatti dei ragazzi e vengono proprio da qui. Vediamo uno spazio abbastanza grande dove sono piantati solo fiori, ci informiamo e ci dicono che stanno sperimentando per venderli eventualmente al mercato. Bravi ed ingegnosi! Poi i ragazzi ci chiedono di acquistare un lungo elenco di piante, anche alberi da frutto, ma la lista è un po’ impegnativa per le nostre residue speranze, e abbiamo rimandato la ricerca di fondi a quando saremo in Italia.

13) Un giorno ci è stato comunicato che era nato un piccolo ciuchino ed abbiamo fatto una piccola indagine sul nome da dargli. Non potete immaginare quanti nomi ci sono arrivati tramite FB. Poi con i bimbi si è fatto la selezione ed ora il piccolo, ma anche gli altri tre (mamma, papà e zio) hanno un nome!

14) Un giorno ricevo un messaggio dalla Babie’s home con una richiesta di pannolini, olio, creme, talco… Ok, si parte e si va in città. Per prima cosa dobbiamo esaudire il desiderio di Luisa Areddia e cioè acquistare tre nuove macchinine (o similari) proprio per i piccolini e nel viaggio andiamo ad acquistare anche le cose per le altre necessità.

15) Altre necessità: si parte per la città vecchia per una serie di prodotti che servono per la cucina. È simpatico correre da un negozio all’altro, negoziare sui prezzi, riempire un camioncino di prodotti (chili, lady finger, zucchine, e tantissimi altri prodotti; penso che avremo speso circa 800 euro) e ritornare in Daddy’s home per far felici tutti. Tantissime amiche ci hanno aiutato a fare tutto questo. Non riesco a mettere tutti i nomi, ma la vostra presenza c’è attraverso i doni. Grazie a tutti, anche a quelli di cui ho dimenticato di mettere il nome o grazie a chi non ha voluto ricevere ringraziamenti. Quante cose riusciamo a fare con il vostro aiuto!

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