di Giorgia Pollastri
Incontro commovente oggi a Venezia fra un ragazzo indiano e una signora italiana.
Anil era stato aiutato a studiare grazie al sostegno della famiglia di Antonella e si era instaurato, in particolare, un rapporto a distanza con il figlio Andrea, che Anil considera come un suo fratello.
Terminati gli studi dei ragazzi, di solito, si interrompono i contatti con lo sponsor italiano e quindi, anche in questo caso, per dieci anni non si erano più sentiti.
Nel frattempo Anil, terminata l’università, è diventato ingegnere e ha poi aperto una sua ditta nel settore chimico, alla quale ha dato il nome della mamma che è morta da pochi anni.
Quest’anno, per un congresso della chimica, ha avuto l’occasione di venire in Europa, in Svizzera per la precisione.
Troppo vicina all’Italia per non risvegliare in lui il desiderio di venire a conoscere quella sua seconda famiglia, che lo aveva fatto studiare.
Un po’ di telefonate, di appuntamenti ed ecco fatto: un commovente incontro tra Anil e la sua mummy, alla quale ha anche portato un dono dall’India.
Storia bella, per la solidarietà della famiglia veneziana, bella per la grande riconoscenza e bella perché quell’aiuto, che a noi costa relativamente poco, ha fatto un miracolo nella vita di questo ragazzo.